MACCHINE VENDEMMIATRICI
Svariate sono le applicazioni dei Motoriduttori Idraulici a doppia velocità per comando ruote come ad esempio nei miscelatori per mangime per la corretta omogeneizzazione delle materie prime oppure in agricoltura e silvicoltura ma anche per le macchine utilizzate nella raccolta dell’uva.
Vantaggioso sotto molto aspetti è l’impiego di vendemmiatrici semoventi o trainate che ottimizza la raccolta dell’uva da vino e riduce gli interventi manuali tra i filari. Le macchine scavallatrici dei filari sono composte da un gruppo di raccolta (scuotitori o battitori per il distacco degli acini), un gruppo di intercettazione dell’uva in caduta, un gruppo di trasporto e pulizia, un gruppo di scarico diretto o di stoccaggio del prodotto raccolto.
L’uso su larga scala delle macchine in vigneto, in particolare delle vendemmiatrici, ha ridotto le ore lavoro uomo/anno/ettaro dalle mille ore della metà del Novecento alle circa 50 dei primi anni duemila. Ciò nonostante, in molti casi, la vendemmia manuale, che consente di raccogliere 70-130 chilogrammi di prodotto all’ora per persona, è ancora preferita a quella meccanica per paura di un abbassamento della qualità del prodotto da vinificare.
Per scegliere in modo consapevole, è però necessario un confronto che tenga conto delle diverse variabili capaci di condizionare la raccolta: tipo di vigneto, varietà, forma di allevamento, altezza dei grappoli, quantità di fogliame, annata e, naturalmente, tipologia di vendemmiatrice. La raccolta meccanica limita le problematiche legate alla manodopera, riduce i tempi di lavoro e, permettendo di avviare le operazioni al momento giusto, è più tempestiva in relazione alle differenti epoche di maturazione dei vitigni. Certo, la vendemmia manuale consente di selezionare l’uva in base allo stadio di maturazione e allo stato sanitario, ma organi di scuotimento delle macchine ben regolati evitano il distacco di acini verdi e disseccati. In entrambi i casi, la perdita di prodotto rimane alta e può superare il 3%, mentre, tra le criticità della vendemmia meccanica, si annoverano il possibile danneggiamento delle piante, per cui è sconsigliata la raccolta meccanica in vigneti con meno di 5 anni, e l’eventuale presenza di materiali estranei.
In base alle considerazioni di cui sopra però è utile fare il punto sulla vendemmiatrice nei casi in cui si verifichino le condizioni ottimali.
La vendemmiatrice è una macchina agricola, generalmente con motore proprio, destinata alla raccolta meccanica dell’uva. Essa compie in un solo passaggio tutte le fasi della vendemmia: gli acini vengono separati dai raspi per scuotimento e quindi per effetto della forza di inerzia, cadono quindi in un nastro trasportatore che li trasferisce previa pulizia in una o più vasche di raccolta. Per meccanizzare la vendemmia attraverso l’impiego della vendemmiatrice è necessario che i terreni siano disposti in modo tale da permettere l’accesso alla macchina e che le modalità di potatura e di palificazione siano conformi a determinati parametri. Inoltre, per un risultato migliore, è necessario che i grappoli si sgranino facilmente nel momento in cui vengono scossi senza che gli acini esplodano e che il succo fuoriesca dal frutto.
A più di trent’anni dopo la progettazione dei primi prototipi di vendemmiatrice, la meccanizzazione della vendemmia è in grado di rispondere alle diffidenze e interrogativi riguardanti la preservazione della qualità del raccolto: si pensa, infatti, che la raccolta meccanica abbassi la qualità dell’uva raccolta e di conseguenza dei vini da essa derivati. Quest’attitudine è dovuta al carattere tradizionale e culturale che ha assunto la vendemmia presso i paesi viticoli nel corso dei secoli.
La maggior parte delle vendemmiatrici operanti su scala mondiale sono concentrate in Francia. La prima regione che vide la meccanizzazione della vendemmia sui propri vitigni fu la regione di Bordeaux dove erano presenti le condizioni ottimali per l’impiego della vendemmiatrice: un terreno poco accidentato e uve con acini dalla buccia spessa che si staccano dal raspo facilmente.
L’evolversi delle tecniche e la creazione di sistemi regolabili che permettono di adattare lo scuotimento della vegetazione alle proprie necessità consentono di conservare e di migliorare la qualità dell’uva e, di conseguenza, anche quella del vino. Inoltre, la rapidità della raccolta permette di vendemmiare nel periodo della maturazione ottimale dell’uva aumentando così l’omogeneità della vendemmia.
La condizione necessaria per l’utilizzo della vendemmiatrice risiede nella disposizione dei filari che devono essere posizionati in modo tale da permettere il passaggio della macchina. Tra i fattori che possono impedire la meccanizzazione della vendemmia vi sono: terreni troppo declivi, la larghezza ridotta di filari e i vigneti troppo piccoli.
La meccanizzazione della vendemmia, in generale, è entrata nella mentalità dei viticoltori in quanto la vendemmiatrice è uno strumento che permette loro di accrescere la rendita della loro attività. Le vendemmiatrici sono presenti attualmente in tutte le regioni e paesi produttori di vino (nello scorso decennio, il 60% delle vendemmie in Francia fu effettuato per mezzo della vendemmiatrice e, nel mondo, se ne vendono mille ogni anno).
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