RICICLO ACCIAI e PNEUMATICI – DA RIFIUTO A MATERIA PRIMA, SERIE 700CE E 300M
Per concretizzare un’azione di simbiosi industriale tra due settori tradizionalmente dissimili, ovvero l’acciaio e la gomma, in Lombardia dove si trovano i maggiori produttori di acciaio da forno elettrico e quindi ingenti quantità di scoria da valorizzare, l’economista del Laboratorio Enea di Valorizzazione delle risorse nei sistemi produttivi e territoriali Marco La Monica, dice che partendo da un’analisi del contesto territoriale e dei settori produttivi sono stati in grado di “individuare possibili flussi simbiotici tra aziende di settori diversi“.
Il processo di lavorazione a freddo e senza l’aggiunta di additivi ha permesso di produrre sottili fogli di gomma dello spessore di 1 millimetro che dalle prime analisi al microscopio elettronico presentano caratteristiche di compattezza e coesione. Per valutare le proprietà di questo nuovo materiale, hanno unito all’ingrediente base, la polvere di pneumatico, quantità via via crescenti di scorie di acciaio e hanno riscontrato una riduzione del coefficiente di attrito e un aumento della rigidezza. Inoltre, il contenuto di ossido di ferro (circa il 40% in peso) proveniente dalla scoria d’acciaio ha conferito alla gomma riciclata proprietà magnetiche e una maggiore conducibilità termica che la rende interessante per applicazioni dove serve dissipare il calore.
Durante il processo lo scarto di acciaio permette di scindere il legame chimico con lo zolfo presente nella gomma a fine vita tramite un’azione meccanica e si riscontra una riduzione del rilascio da parte delle scorie di acciaio di alcuni elementi potenzialmente tossici per l’uomo come il cromo, il molibdeno e il vanadio, al di sotto dei limiti di legge.
Un passo avanti per un settore che ogni anno registra l’utilizzo di 435 mila tonnellate di pneumatici e solo il 20% viene rigenerato per nuovi utilizzi nel settore della mobilità e inoltre una produzione di 20.4 milioni di tonnellate di acciaio da cui derivano scorie nere per circa il 10-15 per cento della produzione.
L’obiettivo è quello di un’economia circolare ove la gestione del fine vita degli pneumatici e delle scorie nere di acciaieria deve orientarsi in maniera crescente verso il recupero di materia, vista anche la gerarchia europea di gestione dei rifiuti e gli obiettivi del Piano di azione per l’economia circolare della UE. Per entrambi i materiali esistono diverse possibili applicazioni per il recupero di materia a cui la ricerca Enea e Università di Brescia ne aggiunge un’ulteriore, mettendo a sistema due filiere distinte e tradizionalmente non collegate con l’obiettivo di sviluppare forme altamente innovative e all’avanguardia di economia circolare per la sostenibilità ambientale ed economica del nostro Paese.
Per questa applicazione possono essere impiegati due tipi di riduttori di velocità: la serie 700C elettrica con caratteristiche ideali per queste performance.
I riduttori epicicloidali 700CE Bonfiglioli associati a un motore elettrico ad elevata densità di potenza sono progettati appositamente per i sistemi di trasmissione ibridi ad alta tensione. Includono un motore elettrico integrato IPM (a magneti permanenti) che non richiede manutenzione, e che offre notevoli vantaggi in termini di dimensioni ed efficienza. Il design del motore è flessibile dal punto di vista del raffreddamento dato che può essere sia ad aria che a liquido. La classe di protezione del motore è IP67. L’unità può essere provista anche di un freno negativo a commando idraulico (SAHR).
Poi vi è il riduttore della serie 300M di Bonfiglioli, una soluzione eccellente per i settori industriali Heavy Duty che grazie al suo design modulare, può essere personalizzata per adattarsi agevolmente ai requisiti di un’ampia gamma di applicazioni. Disponibili per tutte le 20 grandezze della serie ed inoltre può essere equipaggiata con una vasta scelta di motori elettrici prodotti da Bonfiglioli: sia asincroni IEC (BN-BE-BX) che a riluttanza (BSR).
È fondamentale prendere in considerazione i benefici ambientali e cercare soluzioni alternative sostenibili per valorizzare i PFU, i Pneumatici Fuori Uso, ossia gomme da smaltire in seguito al termine del loro ciclo di vita utile e promuovere l’economia circolare.
Serve l’impegno di tutti per un mondo più pulito e un ambiente sano.