CARRI AL TRAINO – L’ALLEGORIA DEL CARNEVALE
Prima della stagione liturgica della Quaresima hanno luogo celebrazioni pubbliche ed eventi come parate, feste di strada e altri divertimenti, che combinano alcuni elementi del circo.
Costumi e maschere consentono alle persone di mettere da parte la loro individualità quotidiana e sperimentare un accresciuto senso di unità sociale. I partecipanti spesso indulgono nel consumo di bevande e cibi altamente calorici, ricchi di zuccheri e grassi che poi saranno messi da parte durante la prossima Quaresima.
Dapprima comparvero in sfilata i carri trionfali, monumenti costruiti in legno, scagliola e juta, modellati da scultori locali ed allestiti da carpentieri e fabbri, poi costruiti con la cartapesta rappresentano personaggi o fatti dell’attualità o della storia i cui tratti vengono esagerati e che rappresentano in modo allegorico caratteristiche fisiche o morali.
I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche, come per esempio le dionisiache greche o i saturnali romani. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell’ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza. Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l’ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all’inizio del carnevale seguente. Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell’anno solare. Nel mondo antico romano la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell’Impero romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi. Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione.
In tutte le feste di Carnevale, da Viareggio, a Cento, Putignano, Ronciglione, Fano, Ivrea e Mamoiada che sono fra i più importanti carnevali d’Italia e d’Europa, i maestosi carri allegorici ogni anno colorano i viali delle nostre cittadine. Forte di una consolidata esperienza nella collaborazione con i più importanti eventi di Carnevale in Italia e nel mondo, con il contributo dei concessionari della provincia, potenza, affidabilità e capacità di traino sono le doti messe a disposizione dai trattori per il traino degli imponenti carri per tutta la durata dal carnevale, spesso con aree espositive dove i visitatori potranno conoscere da vicino alcuni dei mezzi messi a disposizione dai concessionari. I trattori dei migliori fornitori e produttori sono distribuiti in più di 100 Paesi nel mondo con una delle più complete gamme di prodotto esistenti, che va da 23cv ad oltre 300cv nelle famiglie a 3, 4 e 6 cilindri da campo aperto, frutteto, vigneto, cingolati, utility e isodiametrici. Con una capacità produttiva importante, la nostra filiera annovera i più specializzati costruttori del mondo occidentale; gran parte dell’attività è concentrata nella Motor Valley Emiliana, in provincia di Reggio Emilia, con una forte integrazione produttiva e commerciale.
Da sempre la trasmissione della potenza è decisiva quanto la produzione della medesima. Serve a poco avere un motore efficiente, che scarica 300 e più cavalli sull’albero, se soltanto una frazione di essi arriva alle ruote.
Il compito di trasportare il moto dal propulsore al terreno è appunto la ragion d’essere della trasmissione: un comparto che ha conosciuto, in tre decenni, un progresso dirompente. Basti pensare che alla fine degli anni 80 i cambi erano ancora tutti meccanici e che il primo Vario di Fendt risale al 1995 (serie 900 Vario). In un quarto di secolo siamo sostanzialmente passati dalla leva che ingranava le marce, non sincronizzate, alle moderne trasmissioni a variazione continua, in cui basta spingere una cloche per passare da 0 a 50 o 60 km orari in una progressione continua. Non soltanto: grazie a una gestione elettronica che ormai fonde in un solo corpo trasmissione e generazione della potenza, la macchina lavora sempre al meglio delle sue condizioni: vale a dire con i minori consumi o, qualora richiesto dall’operatore, massimizzando le rese anche a costo di spendere qualcosa di più. O, infine, tenendo fisso il regime motore per le attività che richiedono la presa di potenza a rotazione costante.
La forte presenza di potenza meccanica riduce la dissipazione di cavalli e previene possibili surriscaldamenti dell’olio, con conseguente perdita di potenza.
Come per gli altri cambi a variazione continua che danno prevalenza alla meccanica, un ruolo fondamentale è svolto dal gruppo epicicloidale. Che, in estrema sintesi, è composto da una corona (dentata verso l’interno), un ingranaggio centrale (sole) e tre o più ingranaggi che ingranano con il sole e la corona. A seconda che il moto sia trasmesso dal sole, dalla corona o da uno o più planetari, si ottengono differenti velocità. Le quali, combinate con le tre gamme meccaniche, danno una accelerazione continua da 0 alla velocità massima
FP Trasmissioni mette a disposizione i riduttori epicicloidali della serie 600 Bonfiglioli che sono la soluzione più adatta per la movimentazione ruota di macchine gommate. Il design compatto, l’integrazione dei motori idraulici e/o elettrici, l’ampiezza della gamma costruttiva, il freno di stazionamento e/o di servizio multidisco e il dispositivo di disinnesto opzionale per il traino del veicolo in caso di emergenza, sono tanti elementi che fanno di questo prodotto la risposta perfetta alle esigenze dei costruttori.